venerdì 24 giugno 2022

Perché tutto mi va male?

Perché tutto va male? Perché questa vita dà più dolori che gioie? Perché sono perseguitato dalla sfiga? Perché non me ne va mai bene una? Discutiamone, cari amici lettori di Super 80!

Se siete approdati qui è perché vi siete posti almeno una volta nella vostra vita le domande che ho scritto sopra. E sì, anche io me le sono poste più volte. Ci sono stati anni della mia vita in cui ho avuto "fortuna" e le cose andavano piuttosto bene. Poi, improvvisamente, questa fortuna ha iniziato a calare, e la vita si è trasformata in un susseguirsi di gioie e dolori, più dolori, se devo essere sincero. Quindi, tutto sommato, non mi ritengo così "messo male", dato che sul web non si contano le esperienze di utenti internet che fanno una vita di vero inferno, perseguitati da calamità e problemi di ogni genere. E soffro leggendo queste esperienze, perché vorrei tanto fare qualcosa per loro ma non posso; gli unici che possono fare qualcosa sono loro stessi. Partiamo da un presupposto importante: in questo post non troverete le solite frasi che vengono dette a chi sta male, come «Su, non fare così, la vita è bella!» oppure «Cambia il tuo atteggiamento mentale, la colpa è tua!» oppure «Sii positivo, la tua vita è un fallimento solo se ti convinci che è così!». Coloro che dicono queste cose dovrebbero fare un corso accelerato di empatia per imparare ad immedesimarsi negli altri, dato che sono totalmente incapaci di farlo. Dicono queste cose perché non hanno provato sulla propria pelle le sofferenze di coloro che vogliono "incoraggiare" (lo metto tra virgolette perché in realtà ottengono l'effetto opposto). Uno che non si è mai fatto un taglio non potrà mai capire il dolore che arreca. Tante volte si aiuta di più stando zittti che aprendo bocca.

Ma veniamo al tema del post. Perché mi va tutto storto? Perché nonostante i miei sforzi e le mie buone intenzioni, non riesco ad ottenere nulla di buono? Qui, ragazzi, se non abbiamo una visuale corretta di cosa sia la vita, del perché siamo qui, del perché delle sofferenze, non saremo mai in grado di avere una risposta. Tanto per iniziare, la vita è bella? Non so cosa ne pensiate voi, ma io non ho mai pensato che la vita sia bella. Mai! Anche negli anni in cui tutto scorreva senza grossi problemi. E sapete perché? Perché mi guardavo intorno, leggevo, mi documentavo, e vedevo tanta sofferenza, tanto egoismo, tanta malvagità, conflitti tra singoli e nazioni, ingiustizie di ogni genere, dalle più piccole alle più grandi. E anche se a noi le cose vanno bene, come facciamo a dire che la vita è bella? Mi sa di puro egoismo. La vita può essere una opportunità, un banco di prova, ecco, questo mi piace di più. Provate a dire a chi vive il dramma della guerra o a chi soffre in ospedale che la vita è bella. O provate a dire che la vita è bella a chi ha appena perso il lavoro. Il risultato sarà, nel migliore dei casi, qualche "vaffa"...

Ora vi propongo delle domande e risposte su temi esistenziali (vedi nota). Vi prego solo di leggere a mente aperta senza storcere subito il naso. Non sono parole che si trovano su libri religiosi ma domande che sono state rivolte a entità che vivono in altre dimensioni. Che ci crediate o no, è comunque interessante leggere cosa hanno da dire, non pensate? Anche perché, le domande che vi ponete voi se le sono poste tutte le persone da millenni, e non è che i testi sacri con le loro risposte abbiano aiutato granché! L'unico, se vogliamo, che ha dato un po' di luce e speranza è stato Gesù Cristo, insegnandoci che se vogliamo essere felici dobbiamo dare il giusto peso alle cose materiali e preoccuparci più del nostro Spirito, cioè la nostra vera essenza. Un insegnamento in particolare di Gesù trovo molto illuminante e potente: dobbiamo fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi. Perché tutto quello che facciamo agli altri ci verrà fatto, in bene e in male! Questa è una legge fondamentale per capire come funziona la vita. Si chiama "legge di causa-effetto" o "azione-reazione". Secondo tale legge, molte nostre disgrazie sono il risultato di scelte di vita sbagliate. E qui veniamo alla prima domanda e risposta:

862. Ci sono persone cui niente va bene e che un genio perverso sembra perseguitare in tutte le loro imprese. Non è forse questo che si può chiamare fatalità?

«È proprio fatalità, se così volete chiamarla. Ma essa riguarda le scelte di genere esistenziale, perché queste persone hanno voluto essere provate da una vita di delusioni al fine di esercitare la loro pazienza e la loro rassegnazione. Ciononostante non crediate che questa fatalità sia assoluta. Essa è sovente il risultato della falsa strada che esse hanno preso e che non è in alcun rapporto con la loro intelligenza e le loro attitudini. Chi vuole attraversare un fiume a nuoto senza saper nuotare ha molte probabilità di annegare. Lo stesso è per la maggior parte degli avvenimenti della vita. Se l'uomo intraprendesse solo cose adatte alle sue capacita, quasi sempre ce la farebbe. Ciò che lo perde sono il suo amor proprio e la sua ambizione, che lo inducono a uscire dalla sua strada e a scambiare per vocazione il desiderio di soddisfare certe passioni. Fallisce, e la colpa e sua. Ma, anziché prendersela con se stesso, preferisce accusare la sua stella. Chi sarà un cattivo poeta e morirà di fame sarebbe divenuto un buon operaio e si sarebbe guadagnato onestamente la vita. Ci sarebbe posto per tutti se ognuno sapesse mettersi al proprio posto.»

Possiamo suddividere questa risposta in due parti: la prima indica che alcuni dolori sono dovuti a «scelte di genere esistenziale, perché queste persone hanno voluto essere provate da una vita di delusioni al fine di esercitare la loro pazienza e la loro rassegnazione». Prima di venire in questa scuola che si chiama "Terra", lo Spirito sceglie il tipo di prove a cui vuole sottomettersi per migliorare se stesso ed evolversi. Il fine è la perfezione, che si consegue attraverso innumerevoli vite o esistenze. Il processo è più o meno quello dello scolaro, che partendo dalle scuole elementari sale i gradini della scala fino ad arrivare alla laurea. Per ogni classe, se ha imparato le lezioni passa di grado, se invece non ha imparato nulla resta stazionario e ripete l'anno. Qui l'entità fa capire che alcuni dolori della nostra vita sono dovuti a fatalità o destino avverso, e l'unica cosa che possiamo fare è sopportarli con rassegnazione. Siamo noi stessi ad aver scelto tali prove prima della incarnazione. La seconda parte indica che molti dolori sono «il risultato della falsa strada che [le persone] hanno preso e che non è in alcun rapporto con la loro intelligenza e le loro attitudini». In altre parole, se ci succedono certe cose è solo colpa nostra e delle nostre scelte sbagliate. Solo che mai e poi mai ammettiamo questo. Di solito incolpiamo gli altri, Dio, il mondo, l'Universo, insomma, tutti tranne noi stessi. In questi casi, un piccolo esame introspettivo sarebbe d'obbligo.

Ecco di seguito altre domande e relative risposte date dalle entità che potrebbero interessarvi:

864. Ci sono persone alle quali la sorte è avversa, mentre altre sembrano essere favorite, perché tutto va loro bene. A che cosa sì deve ciò?

«Sovente questo accade perché taluni ci sanno fare. Ma può anche essere un genere di prova. Il successo li ubriaca, si affidano al loro destino e, frequentemente, più tardi pagano questi stessi successi con crudeli fallimenti, che avrebbero potuto evitare con la prudenza.»

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865. Come spiegare la fortuna che favorisce certe persone in circostanze in cui né la volontà né l'intelligenza hanno niente a che vedere? Per esempio al gioco?

«Alcuni Spiriti hanno scelto in anticipo certi tipi di piacere. La fortuna che li favorisce è una tentazione. Colui che guadagna come uomo perde come Spirito: è una prova per il suo orgoglio e la sua cupidigia.»

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866. La fatalità, che sembra governare i destini materiali della nostra vita, sarebbe dunque ancora un effetto del nostro libero arbitrio?

«Anche voi avete scelto la vostra prova. Più essa è dura e meglio la sopportate, più vi elevate. Chi trascorre la vita nell'abbondanza e nelle gioie umane è uno Spirito debole che rimane stazionario. Così il numero degli sfortunati è di gran lunga preponderante rispetto al numero dei fortunati di questo mondo, ammesso che gli Spiriti cerchino per la maggior parte la prova che sarà loro più profittevole. Essi vedono troppo bene la futilità dei vostri fasti e dei vostri piaceri. D'altra parte la vita più felice è sempre agitata, sempre inquieta, non foss'altro che per la mancanza del dolore.»

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814. Perché Dio ha dato ad alcuni ricchezze e potere e ad altri miseria?

«Per mettere alla prova ognuno in modo differente. D'altra parte, lo sapete, sono gli Spiriti stessi che hanno scelto queste prove e molte volte vi soccombono.»

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815. Quale delle due prove è per l'uomo la più terribile, quella della disgrazia o quella della fortuna?

«Tanto l'una quanto l'altra. La miseria provoca mormorazioni contro la Provvidenza, la ricchezza spinge a tutti gli eccessi.»

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816. Se il ricco ha più tentazioni, non ha anche più possibilità di fare il bene?

«È esattamente quello che non sempre fa. Egli diventa egoista, orgoglioso e insaziabile. Le sue pretese aumentano con la sua fortuna, ed egli crede di non averne mai abbastanza per sé.»

L'ascesa sociale e il potere sui propri simili sono prove tanto difficili e tanto rischiose quanto la disgrazia, perché più si e ricchi e potenti, più si hanno obblighi da assolvere e più grandi sono i mezzi di fare sia il bene sia il male. Dio mette alla prova il povero attraverso la rassegnazione, e il ricco attraverso l'uso ch'egli fa dei suoi beni e del suo potere.

La ricchezza e il potere fanno nascere tutte le passioni che ci vincolano alla materia e ci allontanano dalla perfezione spirituale. È per questo che Gesù ha detto: "E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio".

Quindi, ricapitolando, perché tutto mi va male? Le possibili risposte sono due: 1) tutto mi va male perché così deve essere in questa esistenza, in quanto io stesso ho scelto questo genere di prove. Ricordiamo sempre che non siamo soli nelle battaglie della vita: abbiamo Spiriti amici che ci sostengono e rafforzano. Non vergogniamoci mai di chiedere il loro prezioso aiuto! 2) Tutto mi va male perché ho fatto cazzate che non dovevo fare. E in base alla legge naturale di causa-effetto, sto subendo le conseguenze delle mie azioni. Però anche sbagliare serve. Ricordate il vecchio detto "Sbagliando si impara"? Riguardo alle persone che fanno del male al prossimo, e il mondo ne è pieno, siano queste di alto rango o semplici cittadini, sempre in base alla legge di causa-effetto pagheranno amaramente le loro cattive azioni. Ogni volta che facciamo del male a qualcuno creiamo un debito con l'Universo che deve essere ripagato, o in questa o in altra vita. Per contro, ogni volta che facciamo del bene, creiamo un credito con l'Universo, e quel bene ci viene restituito talvolta con gli interessi. Quindi lasciate che i malvagi accumulino i loro debiti. Secondo voi cosa intendeva Gesù quando disse: «Perdonaci i nostri debiti»? Intendeva proprio quello. Non invidiate i ricchi. Ricchezza sta a spiritualità come mia nonna sta a Marilyn Manson (questa l'ho copiata da Lillo e Greg). Credete che i ricchi siano tanto felici? Quelli non dormono la notte per paura che i ladri gli entrino in casa! E quanti veri amici hanno i ricchi? Se perdessero tutte le loro ricchezze ne rimarrebbe qualcuno? Bene, penso di aver finito. Lo scopo di questo post è darmi/vi una visione diversa della vita, più semplice, più spirituale. E credo che in questo particolare periodo tutti ne abbiamo molto bisogno. In realtà ho scritto questo post per me stesso, un po' come tutto in questo blog, perché certe volte perdo di vista l'obiettivo e mi lascio prendere dalle ansietà della vita. Ecco, questo dovrebbe accadere il meno possibile. Anche perché essendo ansiosi non risolviamo nulla; parafrasando le parole del Maestro, non possiamo aggiungere nulla alla durata della nostra vita. Grazie.

Nota: da "Il libro degli Spiriti" di Allan Kardec.

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