mercoledì 23 febbraio 2022

Sassari: storie di fantasmi e spiriti

Fantasmi e spiriti. Ci credete?
Vi propongo degli interessanti articoli tratti da vecchi giornali che testimoniano strane "presenze" in alcuni edifici di Sassari. Se ne avete di interessanti potete parlarne nei vostri commenti. Buona lettura.


Primo articolo: «Al centro ci sono i fantasmi»

Figure impalpabili che trascinano catene, volti irriconoscibili scavati dal tempo, anziani donne vestite di nero o bambini, di bianco. Molti le hanno descritte cosi: sono apparizioni misteriose all'interno di antiche case della vecchia Sassari o nei casolari abbandonati di campagna. Ruderi cadenti che appartengono ad un passato lontano. Ma anche nelle antiche segrete del castello di Sassari, oggi caserma La Marmora, in via Cesare Battisti, nelle vecchie carceri. E tra scetticismo, fantasia e suggestione non mancano le testimonianze (più o meno) attendibili che parlano di fantasmi o di episodi quantomeno anomali. "Sono solo leggende - sorride il barbiere di via Canopolo - quelli che credevano a queste sciocchezze sono tutti morti. Almeno da quel punto di vista la nostra città è cresciuta e maturata". Ma i sassaresi sono davvero indifferenti alle storie dei fantasmi? "Non ne so niente di queste cose - racconta frettoloso un anziano signore che passeggia al Corso, prima di fermarsi a narrare decine di episodi "strani" - ricordo tempo fa di un cognato, pronto ad uscire da casa, in via Sant'Apollinare, per andare a lavorare. Era ed è ancora una persona molto equilibrata, non un credulone che si lascia impressionare facilmente. Ormai vicino al pianerottolo, ha incrociato un'anziana donna, vestita di nero che saliva le scale lamentandosi. Aveva dei bitorzoli nel viso e lo sguardo perso nel vuoto. Lui si è spaventato, è rientrato dentro casa, urlando disperato. Siamo usciti per vedere anche noi, ma della signora neanche l'ombra. Quella vecchia casa esiste ancora: è l'unica della via a non esser stata ristrutturata, ci cresce l'erba alle finestre. Qualcuno l'ha comprata ma più nessuno è andato ad abitarvi". Storie, probabilmente solo storie tramandate di generazione in generazione, quando non esisteva ancora la televisione e i racconti, soprattutto quelli più "incredibili" facevano scivolare via la noia nelle serate di qualche decennio fa. "So di un mio cugino, sano come un pesce fino a quando è stato toccato da qualche anima del Purgatorio - parla convinto un altro signore di mezza età, in piazza colonna Mariana - da quel momento il suo ginocchio sinistro ha iniziato a fargli male. Non era il solito malore: a Sassari poi si sa ci sono queste anime che circolano. Ho anche sentito dire di una processione di morti in via Turritana. Ma sinceramente non ci credo molto".


Secondo articolo: «Ci levava le tende delle finestre»

Piazza Azuni, il cuore pulsante della città è la zona che più di tutte nasconde misteri e storie legate a strane presenze e apparizioni. Dalla testimonianza di una coppia di giovani professionisti si apprende una realtà curiosa e allo stesso tempo agghiacciante: la loro casa è stata al centro di strani episodi, ancora oggi avvolti nel mistero. Abitano da molti anni in un'antica casa vicino alla piazza e ne hanno visto (soprattutto lui che in quella casa vi abitava da quando era ragazzo) di cotte e di crude. "La cosa più fastidiosa che si ripeteva molto spesso - raccontano - riguardava le tende delle finestre. Le trovavamo staccate dagli alloggiamenti e stese per terra al centro della stanza. Ogni mattina. E non era mica facile sganciarle dalle guide: erano ancorate con dei gancetti a scatto e solo con una scala molto alta era possibile levarli via".
- E non è possibile parlare di suggestione?
"Premesso che personalmente - spiega lui - sono uno molto scettico e cerco sempre di trovare una logica reale per le cose che accadono, ammetto che non ci sono riuscito in questi casi. E se non si vuole parlare di presenze misteriose o fantasmi, si può attribuire a particolari forze, la responsabilità di certi eventi. Questi fatti non accadono più da tempo. La situazione si è (più o meno) normalizzata".
- Tutto è cominciato quando...
"...la data è fuor di ogni dubbio una coincidenza: ma gli episodi anomali sono iniziati il giorno dopo la morte di Pierpaolo Pasolini. Da quel momento in casa, quando ancora vivevo con la mia famiglia, le cose sono cambiate radicalmente . Oltre alle tende tolte dalle guide, i cuscini venivano spostati da un divano all'altro. Lasciavi la camera in un certo modo, chiudevi la porta e dopo tre minuti, trovavi tutto invertito. I cuscini di un divano messi sull'altro e viceversa. Nelle stanze da letto si sentivano delle voci provenire dal salotto come se qualcuno parlasse vibratamente: persone note, ma decedute da tempo. Queste voci diventavano sempre più intense, veloci e vicine. Diverse persone senza sapere niente tra di loro hanno raccontato la medesima cosa, citando gli stessi particolari".
- E in casa eravate anche in tanti...
"...beh si, e tutti questi eventi li hanno visti alcuni amici che frequentavano casa nostra per motivi di studio. Si sentiva che l'aria era diversa, non saprei spiegare come, ma si avvertiva qualcosa di strano ed erano gli stessi amici a confermarlo. Alcuni giorni abbiamo trovato i cuscini scuciti e l'imbottitura sparsa nel pavimento. All'inizio è stato molto difficile, alla fine, almeno un pochino, ci siamo abituati".
- C'è stato anche chi vi ha preso per visionari?
"In proposito c'è anche una storia comica, una volta uno zio era venuto a casa per fare la prova: si voleva fermare a dormire nella stanza dove accadevano quelle cose. È arrivato, ha appoggiato il pigiama sul letto ed è entrato in bagno per prepararsi. Rientrato nella stanza ha ritrovato quello stesso pigiama completamente umido. "Chi ha fatto questo stupido scherzo?" ha chiesto. Non era stato nessuno di noi, tanto che quando ha appoggiato la casacca sul termosifone, questo anziché asciugarsi, è diventato sempre più umido fino a quando non l'ha tolta grondante d'acqua. Non si è trattenuto a dormire, ha preferito tornarsene a casa".
- Tutto questo accadeva 30 anni fa, la situazione come si è risolta?
"Semplice, abbiamo dovuto lasciare quella casa. Abbiamo resistito 4 o 5 mesi, non sono servite le benedizioni di alcuni sacerdoti: alla fine ci siamo trasferiti. Non si poteva fare altrimenti. Ci sono poi tornato a vivere io con mia moglie e qua ora stiamo benissimo". È cessato tutto? "...ehm. Diciamo di si. Sappiamo che qualcosa è accaduto anche all'inquilino che era venuto prima di me. Sappiamo poi che svariate volte un antico giradischi si metteva in moto nel cuore della notte. Ma questa è solo una voce, non la possiamo raccontare con certezza non avendola mai vissuta di persona".


Terzo articolo: «Se ci sei, batti un colpo»

Di lui non si sa neanche di quale dei baroni d'Usini si tratti: troppo poco per un fantasma che voglia essere preso minimamente sul serio.
Secondo una leggenda, questo personaggio si aggirerebbe nottetempo per l'omonimo palazzo di piazza Tola, quello che ora ospita la biblioteca comunale. In questo caso gli elementi per raccontare una storia di spettri ci sarebbero tutti: un nobile barbuto e inquieto accusato di un omicidio, che vaga nelle sale di un vecchio edificio, proprio a fianco alle antiche e lugubri carceri di San Leonardo con cui aveva in comune le segrete.
Ma l'incertezza sulla reale identità toglie ogni fascino e interesse alla sua vicenda.
I sassaresi non hanno mai dato troppo peso alle storie di fantasmi. A differenza dei sardi dell'interno, che ai trapassati sono spesso riusciti a dare nome e cognome, qui le esperienze spiritiche sono sempre rimaste un po' più nel vago. Non che non continuino a mancare le segnalazioni, ma sembra che nessuno dei nostri illustri antenati voglia degnarsi almeno di farsi riconoscere. Ecco cosi una piccola mappa delle manifestazioni spiritiche più recenti, tanto per tenere sotto controllo un fenomeno che è concentrato soprattutto nel centro storico: in piazza Tola, in una palazzina nel lato opposto a palazzo d'Usini, un'anziana signora ha recentemente raccontato di aver assistito al verificarsi di strani fenomeni nel suo appartamento e di aver percepito presenze ultraterrene. L'episodio, rivelato da un commerciante di via La Marmora, è stato però smentito dai negozianti che lavorano al piano terra del palazzo interessato: "Non ci siamo mai accorti di niente".
Scendendo da piazza Tola si passa alla scuola media n° 7, che secondo le testimonianze raccolte da un quotidiano locale alcuni mesi fa, sarebbe abbondantemente infestata, con tanto di trascinamenti di catene e sospiri provenienti dagli scantinati. A pochi passi, in piazza Mazzotti, c'è una palazzina diroccata le cui porte e finestre sono state tutte murate: c'è chi giura di aver sentito provenire dall'interno dei lamenti, probabilmente di monache che qui abitavano diversi secoli fa. L'unica presenza accertata in questo edificio è quella di centinaia di ratti. Altre segnalazioni riguardano i sotterranei di via Mercato, via S. Apollinare e una vecchia palazzina di largo Ittiri, ma sempre senza che venga specificata l'identità dello spettro. Sembrano aver perso la loro potenzialità medianica i crocicchi come "li quattro cantunaddi", tra via Università e via Turritana: sino a non molti anni fa, era sconsigliato attraversarli tra la mezzanotte e le tre del mattino, perché era l'ora in cui vi sostavano le anime dei trapassati.
Si diceva che era l'ora "ivusthadda". Così vale anche per le scalinate di S. Agostino dove, secondo Enrico Costa, le vecchine riuscivano a vedere le "ombre di li morthi", prima del tramonto.
Più frequenti sono, come sanno anche molti parroci, le chiamate per fenomeni paranormali: sedie che si spostano, quadri che pendono su un lato e porte che sbattono. L'ultimo caso si è verificato ai primi di settembre (di un po' di anni fa - nota mia) in via Manzoni, al Monte Rosello, quando un'anziana ha addirittura chiesto l'intervento dei vigili del fuoco: ai pompieri la donna ha raccontato di aver visto gli oggetti muoversi, evento poi confermato dai vicini di casa. Ma queste sono altre storie.


Quarto articolo: «Palazzo Giordano con fantasma»

Fra i caseggiati dove si registrano ancora oggi fenomeni da brivido c'è nientemeno che palazzo Giordano, forse l'edificio cittadino più prestigioso dal punto di vista architettonico. Nelle sale che oggi ospitano tra gli altri gli uffici del Banco di Napoli, affacciate su piazza d'Italia, infatti, cigolii, passi improvvisi e lamenti lontani fanno intimorire il personale. Quando poi si fa sera e il palazzo si svuota, i pochi che si attardano alla scrivania hanno notato più volte ombre che passano furtive nel corriodio, oppure voci che sembrano arrivare dai piani più alti. Roba da infarto. Infatti nessuno vuole testimoniare facendosi riconoscere, forse per paura di ritorsioni alla X Files, o più realisticamente per le prese in giro dei colleghi.
Certo, i meandri del palazzo — con le sue sale sterminate, gli affreschi sui soffitti (del pittore Bilancioni), i mobili in legno nero massiccio e lo stile falso gotico — sono proprio la location perfetta per raccontare storie di fantasmi. Costruito fra il 1877 e il 1878 l'edificio fu realizzato dal barone Giuseppe Giordano con una spesa per allora iperbolica: oltre 600 mila lire. Più tardi fu sede di un giornale, «La Sardegna», e poi, per breve tempo anche della «Nuova Sardegna». L'aspetto potrebbe richiamare un sinistro castello inglese, quindi i fantasmi ci stanno proprio bene.
Ma non si può stare tranquilli neanche in altre zone della città. Gli abitanti dell'area compresa fra via Maddalenedda e via del Gazometro, ad esempio, sentono distintamente voci di donne che cantano inni strazianti. Da dove vengono? Nessuno lo sa, ma la storia del convento delle Isabelline parla chiaro. Era situato nella via omonima che sbuca in corso Vico ed era considerato la sede della buona musica perché fra le suore c'erano le sorelle De Candia, parenti del famoso cantante lirico Mario. Quando nel 1855 il convento fu inventariato ed entrarono estranei nei locali mai violati molte monache si ammalarono e ben 14 morirono per motivi ignoti.
Cambiamo zona ma non «solfa». I proprietari di una antica villa che si trovava nella parte alta di via Sardegna furono costretti a disfarsi della casa (poi demolita per costruire lussuose palazzine) dopo anni di «molestie» paranormali. Oggi la dimora non esiste più, ma gli spiriti?





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