mercoledì 27 dicembre 2023

I predicatori e il grande cambiamento: quando avverrà?

In questi "tempi difficili", come diceva San Paolo, possiamo notare su internet un brulicare di zelanti predicatori che promettono un radicale cambiamento della nostra Terra e della nostra società. Ce ne sono tantissimi, e quasi tutti vendono libri e fanno conferenze. L'umanità — o almeno una parte di essa — è disperata: troppa violenza, corruzione, malvagità in questo pianeta sull'orlo di una guerra nucleare. Desidera un cambiamento, un mondo nuovo dove tutti possano vivere in pace e sicurezza. Alcuni si affidano a Dio, Gesù o la Madonna, e pregano loro di portare la pace. Altri, invece, desiderano qualcosa di più tangibile, concreto, e si affidano ai "divulgatori della verità" della rete, i quali solitamente hanno un sito e vari account sui social, Facebook e YouTube in primis. Lo scopo di questi post non è quello di giudicare o screditare queste persone. Vorrei però fare alcune riflessioni insieme a voi, lettori di Super 80. Siete perciò invitati a leggere ciò che ho da dirvi e dire la vostra sull'argomento, sempre nel rispetto di tutti.

Ci sono uomini e donne a questo mondo che sono stanchi. No, non parlo di stanchezza fisica, che si cura con una bella dormita. È una stanchezza morale, dell'anima. Suddividerei gli abitanti del pianeta in due categorie: chi sente e chi non sente. I primi hanno un forte senso di giustizia, e soffrono per tutte le cose orribili che accadono intorno a loro; i secondi se ne fregano e pensano solo a se stessi, "mors tua vita mea", e sono la stragrande maggioranza. Tralasciamo questi ultimi e dedichiamoci ai primi. Cosa hanno in particolare? Sentono il loro bisogno spirituale, come disse Gesù. Non vivono come gli animali, pensando solamente a nutrirsi, dormire e accoppiarsi, ma la loro vita è qualcosa di più. Sanno di essere figli di una entità creatrice;  credono che questa vita sia solo temporanea e che quella vera sia altrove. Di solito queste persone danno poca importanza alle cose materiali, ritenendo che la vera ricchezza sia quella dello Spirito. Non sono proprio tutti così, esistono vari gradi, ma ciò che accomuna tutti loro è l'intenso desiderio di un cambiamento: vedere finalmente la Terra trasformata in un paradiso. Questo disegno lo possiamo trovare un po' in tutte le religioni. A grandi linee, ciò che esse insegnano è che un giorno, quando non si sa, i buoni verranno premiati e i cattivi puniti. Il premio per i buoni sarà la vita in un paradiso. Niente più egoismo, odio e dolore.

Una prima considerazione è che questo stupendo pianeta, che alcuni astronauti non hanno esitato a definire "la cosa più bella vista da lassù", è già di per sé un paradiso. O meglio, potrebbe esserlo, se non fosse per la presenza del genere umano. Diciamo che ci è stata data in prestito una dimora perfetta con tutti i comfort, e che non siamo stati in grado di essere buoni usufruttuari. Provate a uscire di casa la mattina presto, quando ancora tutti dormono: il sole che nasce, il cinguettare degli uccellini, pace e quiete. Tutto questo incanto termina non appena gli abitatori del pianeta escono di casa e vanno al lavoro: macchine che corrono e strombazzano, gente nervosa o incollerita per i più svariati motivi, rumori assordanti, smog, insomma... fine del paradiso! Quindi cosa è il paradiso? Un luogo o una condizione mentale? Perché, cari amici, uno può trovarsi nel posto più bello e affascinante del mondo, ma se la sua anima sta male, soffre, per lui sarà sempre un inferno. Vi capita mai di alzarvi la mattina e sentirvi felici ed euforici senza un apparente motivo? Eppure nulla è cambiato, perché siete sempre a casa vostra.

Tanti attendono un cambiamento perché il mondo è pieno di malvagità e ingiustizie. Ma chi cambierà il mondo? Dio? Un salvatore dell'umanità? Duemila anni fa Gesù venne sulla Terra per istruirci e farci capire come rendere questa Terra un paradiso. Ma, non avendo messo in pratica i suoi insegnamenti, questa società è sempre più degradata e disumanizzata. Davvero difficile pensare a un cambiamento in positivo, a meno che ognuno di noi non faccia la sua parte. Il fatto è che siamo troppo inclini ad accusare altri della nostra infelicità. I primi ad essere "crocifissi" sono i politici; ma non è forse vero che essi non sono altro che lo specchio del popolo? La verità, cari amici, è che noi siamo artefici del nostro paradiso o del nostro inferno. Immaginatevi soltanto come le cose cambierebbero se tutti fossimo meno egoisti, orgogliosi, vendicativi; se tutti fossimo più amorevoli, gentili, altruisti, caritatevoli... Inizieremmo a vedere quel cambiamento che tanto attendiamo. Ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Certo, sarebbe un processo molto lento e graduale, perché una trasformazione simile non si può ottenere da un giorno all'altro: occorrono anni o addirittura secoli. Ma i nostri figli e nipoti vivrebbero in un mondo migliore, dove amore e bontà avrebbero il sopravvento sull'odio. Dove chi ha qualità spirituali verrebbe visto come un esempio da imitare, al contrario di oggi dove chi le ha è considerato un povero perdente. La domanda è: vogliamo cambiare?

Torniamo ai predicatori. Non si può negare che molti di essi dicano cose buone e interessanti. Qualcuno ci mette anche del suo, discostandosi da quelli che sono gli insegnamenti di Gesù Cristo. Possiamo averli in simpatia o antipatia, d'altronde siamo umani. Ma è giusto prendere le loro parole per oro colato? Attenzione, perché Gesù avvisò che negli ultimi giorni sarebbero sorti falsi cristi e falsi profeti che avrebbero sviato molti. Non parlo solo di singoli predicatori ma anche di tante neo religioni sorte negli ultimi decenni. Chiedetevi: questi divulgatori o queste religioni sono in perfetta sintonia con gli insegnamenti di Gesù? Se la risposta è sì, allora tutto bene. Ma se insegnano qualcosa di diverso, lasciateli perdere. Gesù è la via, la verità e la vita. È il governatore di questo pianeta, e solo la strada che lui ci ha indicato è quella corretta per essere felici. Sì, Gesù parlò di un cambiamento, di un nuovo mondo, e parlò di avvenimenti che avrebbero contraddistinto la fine del vecchio. Ma nessuno sa quando avrà inizio questo nuovo mondo: potrebbe essere tra un anno, dieci, cento o mille. Più che pensare a quando tutto questo si verificherà, dovremmo fare del nostro meglio per concretizzare quel luogo di beatitudine. Il cambiamento necessario deve iniziare oggi!





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