lunedì 1 giugno 2020

I giochi per Commodore 64 su musicassetta

Incredibile ma vero, c'è stato un tempo in cui i possessori di vecchi computer a 8 bit, caricavano in memoria il relativo software facendo uso di normali audiocassette, proprio le stesse che usavano per ascoltare le loro canzoni preferite!
Parliamo di Commodore 64. Il lettore delle audiocassette si chiamava "datassette", ma i più lo chiamavano semplicemente "registratore". La procedura per caricare i programmi registrati su audiocassetta era molto semplice: si digitava "LOAD" e si premeva il tasto RETURN (l'equivalente di INVIO nei moderni PC); il computer rispondeva con "PRESS PLAY ON TAPE". Una volta premuto il tasto PLAY, il nastro iniziava a scorrere e il computer leggeva la traccia audio. Trovato il programma, appariva su schermo la scritta "FOUND [NOME DEL PROGRAMMA]". A quel punto, con la pressione della barra spaziatrice, iniziava il caricamento vero e proprio. Agli inizi degli anni '80, quando ancora non erano utilizzati i turbo, il caricamento dei programmi era davvero molto lento, e poteva impiegare anche diversi minuti.
Un problema comune, all'epoca, era quello di non riuscire a caricare i giochi correttamente a causa del disallineamento della testina di lettura. L'errore più temuto dai videogiocatori era il "LOAD ERROR", che costringeva a ripetere l'intera operazione con ulteriori estenuanti attese. Nel migliore dei casi, il problema si risolveva pulendo la testina di lettura con cotone e alcol. Nel peggiore dei casi, si doveva ricorrere all'allineamento della testina tramite cacciavite. Ma lì cascava l'asino! Se infatti quell'allineamento era perfetto per quella specifica cassetta, non è detto che lo fosse per tutte le altre. Fortuna che è poi arrivata in soccorso l'unità a disco, o DISK DRIVE, che ha risolto definitivamente il problema.





Le cassette di giochi si potevano trovare anche in edicola! C'erano infatti diverse collane che proponevano giochi craccati, cioè aventi il codice modificato. I giochi contenuti in queste cassette non erano altro che gli originali con titoli e credit differenti, tradotti interamente in italiano. Vi chiederete come fosse possibile fare tutto questo legalmente; in realtà si poteva eccome, poiché non esisteva alcuna legge sulla pirateria. Naturalmente, quando più avanti tale legge entrò in vigore, lo smercio di cassette da edicola piratate divenne illegale. Ma oltre alla possibilità di acquistare software piratato a basso costo, c'era anche il modo di copiarlo. Lo si poteva fare in due modi: con un radione oppure con due datassette collegati tra loro. Ricordo ancora le volte in cui andavo a rompere le scatole a un amico che possedeva un radione portentoso, perché riusciva a copiare tutte le cassette per Commodore 64: nel primo alloggiamento inseriva la cassetta da copiare, nel secondo la cassetta vergine; dopo opportuni settaggi, avviava la registrazione. Questa operazione però non riusciva con cassette di altri computer, ad esempio quelle per Commodore 16.
Oggi è ancora possibile trovare in vendita moltissimo software su cassetta a prezzi modici. C'è da chiedersi che senso abbia nel 2020 caricare un gioco da cassetta quando lo si può fare comodamente utilizzando altri sistemi molto più veloci e affidabili. Una possibile risposta a questa domanda è il fattore nostalgia: fare le cose come le si faceva "a quei tempi" fa riemergere dolci ricordi, quelli di un'infanzia o adolescenza spensierata che non tornerà più. Almeno in questa vita.




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