mercoledì 8 dicembre 2021

La mia figuraccia a Il grande palio su Telecostasmeralda TCS

Di solito la gente è portata a scrivere su blog e forum le proprie vittorie e i propri successi. Io qui farò l'esatto contrario: vi parlerò di una mia figuraccia alla trasmissione Il grande palio di Telecostasmeralda o TCS. Premetto che non ho trovato nulla di nulla su internet, pur facendo ricerche accurate. Ho solamente trovato la menzione dei due conduttori della trasmissione sul sito Olbianova.

Ma partiamo dall'inizio. Era il 1981 e avevo 10 anni. Avevamo appena cambiato casa, trasferendoci da una zona a sud di Sassari a una zona periferica a nord della città. Per cui, col cambio di casa c'è stato anche il cambio di scuola. Avevo fatto i primi quattro anni delle elementari alla scuola Canopoleno; furono anni molto belli per via del grande affiatamento che c'era tra compagni di classe, ma anche perché ero un po' innamorato della maestra! La quinta elementare fu quindi per me un po' traumatica perché avevo nuovi compagni e nuovi insegnanti: la maestra Sau e il maestro Usai, di cui ricordo ancora la barzelletta del "cagatore maledetto". Un giorno la maestra Sau mi chiede: «Ti piacerebbe partecipare a un quiz televisivo a Cannigione? Saresti tu con altri quattro compagni di classe contro cinque bambini di un'altra scuola di Sassari.» Io, che per natura detesto mettermi in mostra, e tanto più farmi fotografare o riprendere da telecamere, le dico che ci avrei pensato e le chiedo: «Chi è la classe sfidante? Si sa?», e lei: «No, si conoscerà lì a Cannigione, quando arriverà col pullman.» Io ero un po' titubante, ma dato che ero uno dei più bravi della classe e c'era la possibilità di fare una bella figura, alla fine ho accettato.

Arriva il grande giorno. Saliamo su un pullman, bambini della classe e genitori, alla volta di Cannigione, in Costa Smeralda. La televisione che programmava il quiz Il grande palio era TCS o Telecostasmeralda. I conduttori del programma si chiamavano Gianna Pronzati e Carlo Bonicatto, ed erano molto bravi. Carlo Bonicatto me lo ricordo con baffi e capelli ricci, mentre Gianna Pronzati aveva la stessa voce della cantante de I Cavalieri dello Zodiaco, noto gruppo che faceva sigle per cartoni animati (non so se siano ancora in attività). Io mi aspettavo di trovare degli studi della madonna, che ne so, tipo quelli odierni di Mediaset; invece, appena arrivati a destinazione, scendiamo dal pullman e ci chiediamo dove dobbiamo andare perché in vista c'erano solo case e palazzine. Ad un certo punto... Sorpresa! Si apre nel piccolo seminterrato davanti a noi un GARAGE, al cui interno si intravede un piccolo studio televisivo. «Ehm, ma dobbiamo entrare lì?», ci diciamo col pensiero guardandoci l'un l'altro. Gianna e Carlo ci hanno accolti con grande affetto e tanti sorrisi. Ma, a questo punto, la vera sorpresa: dopo il nostro ingresso, ecco finalmente arrivare la squadra sfidante! Chi mai potevano essere questi bambini che avrei dovuto battere al quiz? Sì, avete indovinato: erano proprio loro, i miei vecchi compagni delle elementari! E quello fu il preludio della sfiga che mi avrebbe accompagnato più o meno per tutta la vita, salvo rare occasioni. Mi volevo ritirare. Gli volevo un bene dell'anima e non me la sentivo assolutamente di sfidarli. «Oramai siamo qui, cosa vuoi fare? Mandare a monte la trasmissione?», mi dissero. E va bene, ho preso posto insieme ai miei quattro aiutanti e ho atteso l'inizio di questa penitenza. Immaginate con che spirito avrei dovuto partecipare a questo quiz...

Il grande palio era un quiz a domande e risposte. Gianna (o Carlo) faceva una domanda e i concorrenti dovevano scrivere la loro risposta con un gessetto su una lavagnetta. Chi rispondeva a più domande correttamente vinceva. Insomma, non ricordo bene i dettagli ma più o meno era così. La sigla iniziale era molto simile a Gioca Jouer di Claudio Cecchetto. A metà trasmissione, che durava più o meno un'oretta, era prevista l'esibizione di un ospite. A noi toccò sorbirci Rudy o Rudi, un tizio che suonava mettendo le mani davanti alla bocca. Insomma, come andò il mio esordio in televisione? Male. Un sacco di risposte sbagliate che determinarono la vittoria della squadra avversaria. Ovviamente non me ne fregò nulla di perdere, anzi, ero felice per la vittoria dei miei cari amici del Canopoleno.

Più volte ho scritto a TCS per sapere se avessero registrazioni di questa trasmissione ma non ho mai ricevuto risposta. Mi sarebbe piaciuto molto rivedermi a 10 anni perché ero una sorta di angioletto, molto tenero, sensibile, affettuoso, smaliziato. Non che adesso sia diventato un demonio, ma la vita ti fa cambiare, ti fa prendere consapevolezza di tante cose. Comunque lo rifarei volentieri. La cosa bella è che nessuno mi accusò di essere stato "brocco" perché tutti capirono la situazione.





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