domenica 28 luglio 2024

Benvenuti all'inferno!

«Benvenuti all'inferno!» mi sembra lo slogan più appropriato per eventuali civiltà che desiderassero visitare il nostro pianeta. Ma perché dovrebbero visitarlo se è un inferno? Magari come scuola, per istruirsi, per capire fino a che punto una società possa cadere in basso, vederne gli errori ed evitarli. Per "inferno" solitamente si intende una situazione di angoscia, con pene e triboli di ogni tipo, l'esatto opposto di "paradiso", che è invece sinonimo di felicità. Dicevo, come mai degli esseri più evoluti di noi (e ci vuole assai poco) dovrebbero provare un genuino interesse ad esaminare una società così meschina come la nostra? A parte lo scopo didattico, potrebbero anche essere spinti a dare una mano: provano compassione per i tanti problemi e le tante sofferenze e cercano in qualche modo di far cambiare rotta all'umanità.

Il grosso problema del pianeta Terra è la forte degradazione morale delle persone che lo abitano. Cento anni fa non eravamo messi così male; di sicuro non si poteva parlare di paradiso terrestre, ma le persone in generale erano molto più avanzate di oggi. Forse non tutti sanno che intorno agli anni '20 del secolo scorso la scuola aveva fatto del contegno, della serietà e della gentilezza, addirittura, il fiore all’occhiello. Leggendo fra le antiche carte dell’archivio storico della scuola De Cosmi di Palermo, si scopre che negli anni 1926 e 1927 la Preside Laura Ciulli Paratore, raffinata pedagogista, chiamata personalmente dal Ministro Gentile a rivestire il suo ruolo, aveva promosso per il suo Istituto il "premio gentilezza", il quale consisteva nell’assegnare una coppa alla classe che si fosse distinta nel comportamento, nella morale e nell'azione volta al conferimento di un aspetto signorile della scuola.

Il regolamento d’Istituto tra i punti più salienti, contemplava per gli alunni un contegno esemplare: «Essi devono pensare – vi si legge – che sono destinati ad essere educatori e che per raggiungere questo arduo, nobilissimo fine devono prima di tutto avere un animo ben educato. Per la stessa ragione devono mostrare un contegno esemplare anche fuori di scuola». Per le ragazze la Preside aveva predisposto «niente vestiti corti o eccessivamente scollati, niente maniche corte, niente trucchi e grembiule uniforme, il quale dà alle classi tanta sobria distinzione e toglie molte delle cause che fanno distrarre la scolaresca anche durante l’insegnamento». E ancora «ogni minima prova di petulanza, di leggerezza o di civetteria sarà severamente punita»; «stando a scuola non bisogna mai dimenticare le norme prescritte dall'igiene e dal galateo. Perciò è proibito sputare a terra, macchiare le pareti delle aule e dei corridoi, deteriorare o macchiare i banchi e le altre suppellettili scolastiche.» Notate qualche differenza tra ieri e oggi?

È chiaro che l'educazione è tutto o quasi. Un bambino ben educato sarà utile a formare una società ordinata ed evoluta. Un bambino ineducato o – peggio – maleducato, sarà utile a formare una società caotica, cioè infelice. Eppure stiamo parlando di soli cento anni fa, non di millenni. Come è possibile che la società umana in soli cento anni si sia ridotta in questo stato così pietoso? Ogni tanto mi piace guardare vecchi filmati di quegli anni restaurati e a colori; i primissimi aspetti che si notano sono l'eleganza, l'ordine, la pulizia, la sobrietà: niente donne mezze nude, niente tatuaggi, niente uomini con orecchini, niente vestiti strappati, niente maleducazione, niente caos. Viene percepita come un'epoca d'oro, stando agli innumerevoli commenti positivi che accompagnano tutti i video di questo genere.

È stato calcolato che in tutto il mondo ogni anno si suicidano quasi 800.000 persone. Tra le cause di suicidio vi sono depressione, isolamento, esperienze infantili traumatiche e malattie mentali. Molti di questi suicidi sono di giovani o giovanissimi e passano in sordina. «Benvenuti all'inferno!» In un mondo un minimo evoluto non accadrebbero queste tragedie. Ogni volta che un essere umano si toglie la vita è una sconfitta per l'umanità, il suo totale fallimento. Ma a parte i suicidi, che dire delle sofferenze? Quante persone soffrono in silenzio senza il conforto di qualcuno? Insomma, questi extraterrestri in visita al pianeta Terra vedono uno spaventoso film dell'orrore, con otto miliardi di attori che fanno chi più chi meno la propria parte.

Dicevo all'inizio del post che qualcuno di questi extraterrestri vorrebbe provare a dare una mano, sotto forma di buoni consigli o esemplare comportamento da seguire. In realtà, questo è stato fatto più di una volta. Il massimo esempio di "extraterrestre" che ha provato a rimetterci in carreggiata è Gesù Cristo. Tralasciando l'aspetto spirituale, consideriamo il suo operato da uomo e i risultati ottenuti. Gesù di Nazareth era un uomo buono, pieno di amore per il prossimo e amante della giustizia. Tutto ciò che ha detto e fatto è arrivato fino ai nostri giorni grazie alle testimonianze scritte di suoi fedeli amici. Ma quali sono stati i risultati? Innanzitutto, essendo scomodo al potere, è stato eliminato come un criminale. In secondo luogo, tutti i suoi insegnamenti, volti unicamente a rendere l'umanità più felice, sono stati ignorati dalla stragrande maggioranza delle persone.

Ma Gesù Cristo è solo uno dei tanti venuti in missione per tentare di abbellire l'umanità. Lui è certamente quello che ha lasciato l'impronta più profonda, ma tristemente il genere umano in generale non ha seguito le sue orme. Come abbiamo osservato, dagli anni '20 del secolo scorso ad oggi c'è stato un decadimento mostruoso dell'umanità, con una malvagità e una cattiveria che hanno raggiunto l'apice. Eppure gli insegnamenti di Gesù sono sempre lì, a disposizione di tutti, sempre validi e attuali. Ma chi li segue? Pochissimi, in relazione alla grande massa dell'umanità. Chiunque in questo mondo tenti di mettere a posto le cose ha vita corta. Chiunque tenti nel suo piccolo di migliorare l'umanità viene ridicolizzato, ostracizzato o, nel peggiore dei casi, ucciso. Vale la pena fare i martiri o gli eroi?

Vale la pena immolarsi per le giuste cause? La risposta sarebbe affermativa se l'umanità imparasse qualcosa di buono e seguisse i buoni esempi. Ma lo fa? Sembra proprio che ci sia una tendenza al male, perché in migliaia di anni di storia conosciuta l'uomo non ha ancora imparato a convivere pacificamente. Al contrario, la brama di potere e di denaro ha sempre prevalso. Ordine, legalità e giustizia oggi sono soltanto belle parole. In aggiunta, guerre, fame, malattie, disastri naturali causati dall'uomo, totale mancanza di amore ma rapporti basati solo su mero interesse personale, rendono questo pianeta un luogo "infernale" in cui abitare. Ma ora arriva la domanda importante: quanto durerà tutto questo "inferno"? Tutte le cose hanno una fine, perciò chiediamoci: questo film avrà un lieto fine oppure no?

Prima di tentare di dare una risposta a questa domanda, vorrei parlare un attimo dei vari "divulgatori della verità" su internet. Oggigiorno ce ne sono veramente tanti, e tutti si sentono strumenti per aiutare l'umanità a progredire spiritualmente, svegliare chi è addormentato dal punto di vista spirituale e morale. Potrei farvi dei nomi ma evito. L'unico consiglio che mi sento di darvi è di non prendere per oro colato tutto ciò che dicono. Se lo fate, rischiate di creare molta confusione in mente e di accrescere i vostri dubbi anziché dissiparli. Con questo non voglio dire che siano cattive persone, assolutamente! Sono persone in buona fede ma non infallibili. Mi è capitato di vedere un video in cui una signora medium ha affermato che gli animali sono più evoluti degli esseri umani, cosa assolutamente non vera, perché è l'esatto contrario. Insomma, bisogna stare molto attenti, essere aperti ma saper scremare.

Detto questo, passo a rispondere alla domanda di cui sopra. Secondo gli insegnamenti dei Vangeli, che hanno profetizzato questo periodo di caos e disordine, sì, ci sarà un lieto fine, ma solo per un ristretto numero di persone. Gli insegnamenti degli Spiriti, a partire da Il Libro degli Spiriti di Allan Kardec fino ad arrivare ai messaggi che ci pervengono attraverso vari medium in tutto il mondo, dicono essenzialmente la stessa cosa: ci troviamo in una fase di transizione in cui un mondo nuovo sta per sostituire un mondo vecchio. Questo nuovo mondo sarà abitato solo da chi sarà in sintonia con esso, cioè da persone che hanno intrapreso un percorso di cambiamento nella propria vita. Non si parla di Santi ma di individui che, pur essendo imperfetti, si sforzano di mettere in pratica le leggi universali basate sull'amore. Quindi, nessuna raccomandazione: solo chi merita quel mondo lo abiterà.

Non si sa quanto ancora durerà questa transizione. Dal punto di vista umano alcuni anni o decenni possono sembrare un'eternità (perché non se ne può davvero più) ma dal punto di vista degli Spiriti pochi anni sono nulla in confronto all'eternità. Quindi, per loro il passaggio è imminente e veloce. Il problema per noi terrestri è che ogni giorno che passa vediamo aumentare la malvagità, le ingiustizie, la cattiveria umana; imsomma, stare qua diventa molto complicato per chi ha una coscienza. Come si fa a sopportare, a sopravvivere? Tanto per cominciare, dovremmo imparare ad evitare tutte le situazioni negative. Evitare di frequentare persone con cui non ci sentiamo a nostro agio. Magari giusto il minimo sindacale per non essere maleducati, ad esempio un cordiale saluto, ma se non c'è sintonia, meglio stare alla larga.

Secondariamente, è bene considerare che non siamo mai soli ma sempre accompagnati da uno Spirito protettore che ci segue dalla nascita. Quando siamo in difficoltà, possiamo benissimo rivolgerci a lui per avere conforto e forza. Nel mondo spirituale sanno che ci troviamo in un momento di estrema difficoltà, perciò sono pronti a darci assistenza in qualsiasi momento. Attenzione: assistenza non significa toglierci dai problemi (che dobbiamo necessariamente affrontare) ma darci buoni consigli e forza necessaria per superarli. Ci possono aiutare anche parenti trapassati, un genitore, un figlio, uno zio, una zia. L'importante è avere la certezza di non essere mai soli e che possiamo sempre contare sull'aiuto dei nostri amici dell'oltre. È un periodo davvero difficile per tanti. Ma ricordate che tutto è momentaneo, e che dopo la tempesta viene sempre la quiete. Ci vuole solo un po' di fede e pazienza.





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